JOURNEY IN DESIGN
Scuola di Design
Una Scuola di Design ponte ideale tra le Arti e i Mestieri di due grandi civiltà
A Journey in Italy si lega un altro importante progetto che sposa gli stessi principi e valori: Journey in Design. Un progetto legato alla condivisione dei saperi nell’ambito del design che, forte della lezione dei grandi maestri italiani del Novecento, e focalizzata sul Design of Everyday Things, vuole mettersi in correlazione con l’evoluzione creativa e tecnologica del design cinese contemporaneo. Un progetto che vuole conciliare creazione artistica, metodo artigianale e produzione industriale in un flusso continuo, e che prenderà il via operativo entro la fine del 2023. Storia, idea, obiettivo, progetto, prodotto, rigenerazione: sei tappe unite in un flusso armonico e concreto che compone il grande viaggio del design, al servizio dell’utilità, delle necessità, della bellezza.
Patrocinio e coordinamento:
Polimi (Politecnico di Milano)
Francesco Zurlo Preside della Scuola del Design del Politecnico di Milano
Matteo Oreste Ingaramo Head of Companies Relations School of Design – Politecnico di Milano
Organizzazione – supporto:
Antonella Bondi
Ruggero Dassi
Ming Li (Polimi)
Mark Richardson
Vincenzo Russo (IULM)
Filippo Maglione
Luciano Galimberti (ADI)
Marco Pedrali
Journey in Design è dedicato a Vittorio e Ruggero Dassi.
Il design dei servizi per Journey in Italy
Il design è una disciplina in grande sviluppo. Si occupa di “oggetti di progetto” sempre diversi. Non solo quelli tradizionali, come i prodotti, la grafica, gli interni, ma anche altri ambiti come, nel caso specifico, i servizi. Il design dei servizi è l’ambito, teorico e pratico, più appropriato per l’iniziativa “Journey in Italy”. Il progetto di servizi mette al centro l’utente dell’esperienza turistica. Cercando di comprenderne le esigenze materiali ma anche le richieste meno esplicite: le emozioni, il bisogno di apprendere, la richiesta di autenticità, la relazione con l’ambiente locale, con le persone, con la storia e la tradizione di quel contesto. Il design italiano ha maturato una significativa reputazione nel mondo legata ad aspetti che potremmo chiamare propri della vita di ognuno. È un design del lifeware (un termine che indica tutto ciò che è nella quotidianità: cibo, mobilità, casa, vestiti) e comprende anche tutti quei momenti che rendono l’esistenza di ognuno pregnante, come può essere quel momento di felicità che si associa alla scoperta di un luogo, al gusto di uno specifico alimento, al piacere della conversazione e del confronto con chi vive in quel luogo.
Il design dei servizi parte dalla persona, che non è semplice portatrice di interessi – sorta di “scatola” di bisogni di consumo del tempo libero – ma è essa stessa portatrice di capacità. Il progetto dell’esperienza turistica non può prescindere da questa dimensione: considerare le persone non come attori passivi di interesse ma come protagonisti attivi nella fruizione sostenibile di luoghi spesso delicati, fragili, eppure degni di una valorizzazione capace di renderli accessibili e, al contempo, protetti.
Francesco Zurlo, maggio 2023